Gastronomia Verdier





La chartreuse (o certosino) è un liquore prodotto in origine dai monaci certosini nelle cantine della certosa Grande Chartreuse, situata nelle prealpi della Chartreuse a Voiron, nel dipartimento dell'Isere nella Francia meridionale.

 

I monaci producono oggi come ieri la Chartreuse. Conservano gelosamente il loro segreto e sono gli unici a conoscere i dettagli della produzione.
I liquori prodotti non contengono alcun additivo chimico; lo stesso colore proviene dalle piante che li compongono. Le 130 erbe presenti nella ricetta sono messe a macerare in un alcool di alta qualità, e dopo distillate.
Dopo questo processo viene aggiunto un distillato di miele e sciroppo di zucchero per la Jaune. A questo punto inizia il lungo invecchiamento nei fusti di rovere, nelle bellissime cantine a Voiron.
I farmacisti del XVI° secolo erano alla ricerca dell’elisir di lunga vita e la Chartreuse è da considerarsi il summa dell’esperienza farmaceutica di quel secolo; raggruppa in effetti tutte le piante medicinali (130) allora conosciute.
Entrare nelle cantine della Chartreuse è tornare indietro nel tempo: ormai non c’è più nessuno che invecchia i liquori. La Chartreuse Vert e Jaune hanno minimo 3 anni di invecchiamento in fusti di rovere e le V.E.P. minimo 10 anni, distillate in alambicchi centenari di rame stagnato.


Un po’ di storia:

1605 – il maresciallo D’Estrées consegna ai monaci della Chartreuse un manoscritto contenente una formula per un elisir di lunga vita. 1764 – nasce la Chartreuse Verte 55°, detta ‘liqueur de santé’.
1789 – in seguito alla rivoluzione francese, i monaci si disperdono.
1838 – i monaci, ritornati alla grande Chartreuse, producono la Chartreuse Jaune 40°.
1903 – i monaci della Charteuse vengono espulsi dalla Francia, il marchio viene nazionalizzato dal governo, e la distilleria venduta a un gruppo di investitori privati. I padri distillatori si trasferiscono in Spagna, aprendo una nuova distilleria a Tarragona.
1929 – i monaci tornano in possesso dei monasteri in Francia.
1935 – uno smottamento distrugge la distilleria, disperdendo gran parte dello stock nel fiume. L’esercito francese interviene e riesce a salvare alcuni barili di rovere e alambicchi in rame, che vengono trasferiti nella vicina cittadina di Voiron, dove i monaci possiedono un piccolo magazzino e una cantina.
1963 – viene prodotta la prima V.E.P.(Vieillessement Exceptionallement Prolongé).
2000 – produzione della Episcopale du 3eme Millenaire. l'Elisir vegetale della Grande-Chartreuse: elaborato secondo la ricetta del 1605, la sua fabbricazione richiede l'impiego di 130 erbe ed ha il grado alcolico di 71°. la Chartreuse Verde: il suo colore unico è dovuto alle 130 erbe che la compongono ed il suo grado alcolico è di 55°. la Chartreuse Gialla: prodotta con le stesse piante della verde ma in proporzioni differenti, ha un grado alcolico di 40°. Le sue etichette speciali sono: la Chartreuse VEP (invecchiata 12 anni): 130 erbe e fiori sono impiegate nella sua produzione. Ne esistono due versioni: la Verde (55°) e la Gialla (42°). Si tratta della stessa ricetta ma l'invecchiamento prolungato dona al liquore un sapore caratteristico.


Altra produzione della Chartreuse è la Vodka.

Vodka di puro grano, prodotta nella stessa distilleria dove avviene la produzione di Chartreuse, a Voiron, in Francia. Distillata quattro volte: le prime due in alambicchi di acciaio inossidabile e le ultime due in alambicchi di rame stagnato del 19° secolo, che apportano al prodotto una morbidezza e delicatezza unica.